Se hai appena firmato un contratto a tempo indeterminato ed hai bisogno di liquidità per un progetto personale, una spesa imprevista o semplicemente per maggiore serenità, potresti chiederti se sia possibile ottenere un prestito per i neoassunti.
La risposta è sì: i prestiti a neoassunti a tempo indeterminato sono accessibili, ma possono richiedere alcune accortezze.In questo articolo ti spiegheremo nello specifico quali sono i fattori chiave che gli intermediari finanziari valutano; quanti mesi di contratto a tempo indeterminato servono per un prestito ed il ruolo della busta paga. Per poi fare un focus sulla Cessione del quinto e sull’importanza del TFR.
Se sei un neoassunto con contratto a tempo indeterminato e vuoi richiedere una Cessione del quinto, contatta noi di PrestitoPiù per una consulenza gratuita: possiamo aiutarti a trovare la miglior soluzione sulla base del tuo profilo e delle tue esigenze.
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Prestiti a neoassunti a tempo indeterminato: i fattori chiave
Come accennato, è possibile richiedere un prestito per i neoassunti a tempo indeterminato.
Tuttavia, banche ed intermediari finanziari valutano con attenzione determinati parametri come:
- Stabilità lavorativa: un contratto a tempo indeterminato rappresenta una buona base, in quanto è indice che il rapporto di lavoro abbia una prospettiva di continuità nel tempo.
- Affidabilità creditizia: la presenza di segnalazioni negative nei sistemi di informazione creditizia può rappresentare un ostacolo. Viene valutata anche la puntualità nei pagamenti pregressi.
- Capacità di rimborso del richiedente: si analizza il rapporto tra la rata del prestito e il reddito disponibile, per verificare che non venga compromesso il minimo vitale.
- Anzianità lavorativa: per i dipendenti pubblici può essere sufficiente il superamento del periodo di prova (anche 3 mesi), mentre nel settore privato può essere richiesta anche un’anzianità di almeno 6 o 12 mesi, in base alle politiche dell’intermediario.
- Stabilità dell’azienda: la solidità del datore di lavoro è fondamentale, soprattutto nel settore privato. Aziende giovani, con alta rotazione di personale o con irregolarità contributive possono rappresentare un rischio aggiuntivo.
Nonostante queste valutazioni, esistono soluzioni dedicate anche a chi è appena entrato nel mondo del lavoro a tempo indeterminato.
Una di queste è la Cessione del quinto dello stipendio, di cui parleremo tra poco.
Prima, rispondiamo ad alcune domande più specifiche.
Quanti mesi di contratto indeterminato servono per un prestito?
Quando si parla di prestito per neoassunti, non esiste una regola fissa applicabile a tutti gli istituti di credito.
In generale, più lunga è l’anzianità lavorativa, maggiori sono le probabilità di ottenere condizioni favorevoli e l’approvazione della richiesta.
- Alcune banche o intermediari finanziari richiedono almeno 3 o 6 mesi di anzianità effettiva, considerandola una soglia minima per valutare la stabilità del rapporto di lavoro.
- In altri casi, viene accettata anche una neoassunzione recente, purché a tempo indeterminato.
- La presenza di un periodo di prova in corso è valutata con cautela, perché implica un rischio maggiore di cessazione anticipata del rapporto.
È utile ribadire, inoltre, che al di là del contratto, per i neoassunti sono determinanti anche altri fattori: l’assumibilità del datore di lavoro (soprattutto per il settore privato), la regolarità della retribuzione, eventuali trattenute già in corso, e la disponibilità di TFR accantonato che può fungere da garanzia aggiuntiva.
Prestito neoassunti: quanto deve essere la busta paga per un prestito?
La busta paga è uno degli elementi fondamentali nella valutazione di una richiesta di prestito.
Tuttavia, in generale, non esiste una soglia minima: l’importante è che il richiedente riesca a rimborsare il prestito ottenuto con il suo reddito, lasciando al contempo una somma sufficiente a garantire il minimo vitale.
Inoltre, anche in questo caso, eventuali trattenute già in corso e la presenza del TFR accantonato, oltre che indennità fisse o variabili, svolgono un ruolo fondamentale per la valutazione della richiesta di un prestito.
Chiaramente, più alto è il reddito netto riportato in busta paga, maggiore sarà la probabilità di ottenere un prestito e più elevato l’importo richiedibile.
In particolare, per le forme di finanziamento con trattenuta sullo stipendio come la Cessione del quinto, viene calcolato il cosiddetto quinto cedibile, che rappresenta il limite massimo della rata mensile.
Prestiti a neoassunti a tempo indeterminato: la Cessione del quinto
La Cessione del quinto è una tipologia di prestito personale riservata a lavoratori dipendenti e pensionati, il cui rimborso avviene tramite trattenuta automatica della rata direttamente in busta paga o sul cedolino pensione.
Si chiama così perché la rata non può eccedere un quinto (20%) dello stipendio o della pensione netti mensili.
Si caratterizza, inoltre, per:
- Importi elevati richiedibili. Da 1.200 € fino a 75.000 € ed oltre, in base all’importo del quinto massimo cedibile
- Piano di rimborso da 2 a 10 anni
- Tasso fisso per tutta la durata del prestito
Può essere richiesta per molteplici finalità: consolidamento debiti, spese mediche, rinnovo spazi di casa, acquisto auto, supporto a familiari o semplicemente per disporre di maggiore liquidità.
Si tratta di una soluzione accessibile anche a chi ha un’anzianità lavorativa contenuta, e dunque anche da neoassunti a tempo indeterminato, purché siano rispettati i requisiti minimi richiesti da banche ed intermediari finanziari.
Qui la nostra Guida approfondita alla Cessione del quinto.
Cessione del quinto: Requisiti per i Dipendenti Pubblici neoassunti
I Dipendenti Pubblici e Statali neoassunti con contratto a tempo indeterminato possono accedere alla Cessione del quinto anche nei primi mesi di lavoro, ma devono essere soddisfatte alcune condizioni per rendere la pratica effettivamente istruibile.
- Di norma è necessario che il periodo di prova sia stato superato, in quanto rappresenta una garanzia di continuità lavorativa.
- Anche se un TFR di importo elevato non è sempre richiesto, la presenza di un’anzianità contributiva e di un TFR già in formazione può essere considerata positivamente.
- L’intermediario finanziario può valutare anche la regolarità dei versamenti INPS da parte dell’ente datore di lavoro, nonché l’eventuale presenza di trattenute preesistenti.
Qui la nostra Guida approfondita alla Cessione del quinto per Dipendenti Pubblici.
Cessione del quinto: Requisiti per i Dipendenti Privati neoassunti
Per i Dipendenti di aziende private con contratto a tempo indeterminato, i requisiti per accedere alla Cessione del quinto potrebbero essere più rigidi, soprattutto quando si tratta di neoassunti:
- Il contratto deve essere a tempo indeterminato, già formalizzato e attivo.
- L’azienda datrice di lavoro deve risultare assumibile secondo i criteri dell’intermediario: almeno 16 dipendenti, operatività continuativa da diversi anni e regolarità contributiva accertata (versamenti INPS e INAIL corretti).
- Il lavoratore deve aver accumulato un TFR sufficiente a coprire almeno 3-5 mensilità nette, a seconda delle politiche di rischio dell’assicurazione.
In alcuni casi, è richiesta anche una anzianità lavorativa minima, che può essere di almeno 6 mesi.
Per maggiori informazioni, puoi leggere la nostra Guida ai requisiti per la Cessione del quinto per Dipendenti Privati.
Quanti mesi di indeterminato servono per la Cessione del quinto?
Non esiste un vincolo unico per tutti, ma la maggior parte degli intermediari finanziari valuta una combinazione di fattori, tra cui:
- Almeno 3-6 mesi di anzianità lavorativa effettiva, preferibilmente a periodo di prova concluso. In presenza di periodo di prova, la richiesta può essere sospesa o soggetta a ulteriori verifiche o rifiutata.
- Presenza di TFR maturato, che rappresenta una garanzia importante soprattutto per i dipendenti privati. Solitamente si richiede un importo pari ad almeno 3-5 mensilità nette.
- Valutazione dell’azienda datrice di lavoro, che, tra l’altro, deve essere in regola con i versamenti contributivi (con almeno 16 dipendenti).
- Regolarità della busta paga, con evidenza di stipendio mensile costante e senza trattenute rilevanti già in corso.
Per i dipendenti pubblici, l’accesso è generalmente più semplice: l’anzianità può essere anche ridotta se l’ente è convenzionato (es. tramite NoiPA) e in grado di rilasciare la certificazione della quota cedibile per autorizzare la trattenuta diretta.
Il ruolo del TFR per i neoassunti nella Cessione del quinto
Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) rappresenta una delle principali garanzie considerate nella valutazione di una richiesta di Cessione del quinto, anche per i neoassunti.
Anche se l’importo maturato nei primi mesi di lavoro può essere modesto, la sua presenza resta un indicatore positivo per la compagnia assicurativa.
- Le compagnie assicurative che coprono il rischio di perdita del lavoro prendono in esame il TFR per stimare la copertura del debito residuo in caso di cessazione del rapporto.
- Come accennato, generalmente, viene richiesto un TFR pari ad almeno 3-5 mensilità nette, parametro che può variare a seconda del profilo del lavoratore e della politica creditizia dell’intermediario.
- È importante che il TFR sia effettivamente accantonato e risultante dalla busta paga, poiché non è sufficiente che sia solo previsto contrattualmente.
Per maggiori informazioni, ti invitiamo a leggere il nostro articolo dedicato sul TFR minimo per la Cessione del quinto.
Come faccio a sapere se posso ottenere una Cessione del quinto da neoassunto a tempo indeterminato?
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